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Lussuria vizio capitale: ne ha parlato Dante Alighieri, ecco cos’è

Lussuria vizio capitale: è molto vicino alla perversione. Ecco di cosa si tratta, perché è considerata come un vizio capitale anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri

La sensibilizzazione che al giorno d’oggi viene fatta in maniera sempre più importante e marcata in merito a temi come la ricchezza eccessiva e l’ostentazione di quella stessa ricchezza – che spesso è associata anche ad una condizione di avarizia, di chi vuol avere e tenere tutto per sé – è una condizione che fa parte dei sette vizi capitali raccontati da Dante.

Il noto poeta toscano, Dante Alighieri, infatti, all’interno della sua stessa Divina Commedia aveva parlato e raccontato dei sette vizi capitali che rappresentano e riguardano in maniera sicuramente decisa ed importante l’essere umano. E tra questi stessi vizi, egli aveva parlato anche della lussuria, che all’interno della terminologia poi inventata “Saligia”, è stata chiaramente inserita.

La l, tra i vizi capitali, indica infatti la lussuria: un istinto sessuale troppo marcato, che non conosce freni o appagamento. È questo il senso della vera lussuria: non tanto e non solo ostentazione di ricchezza, ma soprattutto una condizione di mancata inibizione nei confronti della sessualità, che spesso viene tra l’altro associata anche alla cosiddetta perversione.

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