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Visite fiscali: quali sono le nuove regole per i dipendenti

Visite fiscali: cosa accade e quali sono le nuove regole per chi si assenta dal lavoro per malattia

Può capitare a tutti di ammalarsi e di richiedere al datore di lavoro qualche giorno di riposo: un diritto sacrosanto del lavoratore che viene in questo caso tutelato, ma che tuttavia deve seguire alcune regole e norme specifiche per evitare di dare dei problemi all’azienda o all’impresa per cui lavora.

Per quel che riguarda la malattia, il lavoratore ha diritto ad alcuni giorni di riposo regolarmente retribuiti: tuttavia, l’assenza dal lavoro va comunicata tempestivamente al datore di lavoro – e sulla base di specifiche regole stabilite da CCNL – ed è obbligatorio anche l’invio telematico da parte del medico o di ospedale o guardia medica del certificato medico. Successivamente all’invio del certificato che attesta la patologia del lavoratore, possono scaturire alcuni controlli, così chiamati visite fiscali: è richiesta, pertanto, la reperibilità del lavoratore, il quale dovrà essere disponibile dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 (dipendenti privati) e dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 (dipendenti pubblici) ad accogliere eventuali visite di controllo. Sono esonerati da queste regole coloro che sono ricoverati o che hanno patologie che richiedono trattamenti salvavita.

Chi non si fa trovare a casa e non risponde, quindi, alla visita fiscale, va incontro ad una decurtazione della retribuzione dei primi dieci giorni di malattia, a meno che, entro 15 giorni dalla visita, non giustifichi in maniera adeguata la sua assenza.

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